Sezione di Monza
Sezione di Monza
Vai ai contenuti
15.15 Ritrovo davanti al MUST, via Vittorio Emanuele II, 53 – VImercate
ore 15.30 Visita mostra: MUNARI, ARTE AL FUTURO

Cinquanta opere raccontano la ricerca artistica di Bruno Munari.
Mostra a cura di Simona Bartolena con la collaborazione di Armando Fettolini e il contributo scientifico di Luca Zaffarano.

Bruno Munari (1907 – 1998) è stato definito da Picasso “il Leonardo da Vinci del XX secolo“. Artista, designer e scrittore geniale. Non ha mai smesso di indagare la realtà e di sperimentare strumenti di comunicazione sempre diversi, dalla parola al dipinto, dall’oggetto d’uso al giocattolo. Questa inedita mostra intende raccontare Munari attraverso la sua produzione più prettamente artistica, dalle prime opere di matrice futurista, alle molte sperimentazioni dei decenni successivi: dai collage alle macchine inutili, dalle xerocopie ai negativo/positivo e le forme espressive legate alla percezione della forma e del colore, fino alla proiezione dei polariscopi.
Il percorso in mostra procede per sezioni, con approfondimenti sui principali motivi di riflessione dell’artista: dal dinamismo allo studio della percezione, dalla trasformazione dell’idea di pittura all’impiego della tecnologia, dal concetto di “arte concreta” alla sperimentazione di nuovi materiali.
Prenotazioni presso la segreteria – Vicolo Carrobiolo,2- Monza (max 20 partecipanti)
Coloro che non possono raggiungere Vimercate autonomamente possono avvisare, per tempo, la segreteria che provvederà a garantire il trasporto.
(il mercoledì dalle ore 15 alle 17), versando improrogabilmente la quota di €. 15 entro mercoledì 15 febbraio 2023, anche tramite bonifico bancario.
IBAN: IT04I0503420408000000001836 con indicazione della causale: mostra Munari
oppure collegandosi al sito: https://www.italianostramonza.org/partecipa-alle-nostre-iniziative.html

Vicolo Carrobiolo 2 – 20900 Monza
Telefono: 331/5845466 – monza@italianostra.org - www.italianostramonza.org

GIOVEDI’ 19 GENNAIO 2023
con Elisabetta Cagnolaro ( storica dell’arte )
ore 15 Ritrovo davanti a Palazzo Reale – Milano
ore 15.15 Visita mostra :Bosch e un altro Rinascimento
Milano per la prima volta, sotto la direzione artistica di Palazzo Reale e Castello Sforzesco, rende omaggio al grande genio fiammingo e alla sua fortuna nell’Europa meridionale con un progetto espositivo inedito che presenta una tesi affascinante: Bosch (1453 – 1516), secondo i curatori, è la prova dell’esistenza di una pluralità di Rinascimenti, con centri artistici diffusi in tutta Europa.
In questo ricchissimo corpus spiccano alcuni dei più celebri capolavori di Bosch e opere derivate da soggetti del Maestro – mai presentate insieme prima d’ora in un’unica mostra.
C’è stato un altro Rinascimento lontano dal mito della classicità italiana . Secondo i tre curatori della mostra,Hjeronymus Bosch ,noto in tutto il mondo per il suo linguaggio fatto di visioni oniriche e mondi curiosi , incendi, creature mostruose e figure fantastiche , rappresenta l’emblema di un Rinascimento alternativo.
Bosch è infatti autore di pochissime opere universalmente a lui attribuite e conservate nei musei di tutto il mondo. Proprio perché così rari e preziosi, difficilmente i capolavori di questo artista lasciano i musei cui appartengono, e per la fragilità e la peculiarità dello stato di conservazione, alcune opere dovranno rientrare nelle loro sedi museali prima della chiusura della mostra.
Ecco perché ci siamo affrettati nell’organizzazione di questo evento.
L’esposizione di Palazzo Reale non è una monografica convenzionale, ma mette in dialogo capolavori tradizionalmente attribuiti al Maestro con importanti opere di altri maestri fiamminghi, italiani e spagnoli, in un confronto che ha l’intento di spiegare al visitatore quanto l’‘altro’ Rinascimento - non solo italiano e non solo boschiano - negli anni coevi o immediatamente successivi influenzerà grandi artisti come Tiziano, Raffaello, Gerolamo Savoldo, Dosso Dossi, El Greco e molti altri.
Un’originale camera delle meraviglie chiude il percorso espositivo.

Prenotazioni presso la segreteria - vicolo Carrobiolo 2 - Monza
(il mercoledì dalle ore 15,00 alle 17,00), versando improrogabilmente la quota di €. 25 entro martedì 3 gennaio 2023, anche tramite bonifico bancario.
IBAN: IT04I0503420408000000001836 con indicazione della causale: mostra Bosch
oppure collegandosi al sito: https://www.italianostramonza.org/partecipa-alle-nostre-iniziative.html

DOMENICA 18 DICEMBRE 2022
con Elisabetta Cagnolaro ( storica dell’arte )
ore 11.50 Ritrovo davanti alla Chiesa
(via L.Pavoni 12- Monza)
“Quando la fiducia si fa storia. Padre Pavoni e l’invenzione della solidarietà sociale nei confronti dei minori”
Visita alla Chiesa della SS. Trinità Artigianelli,
realizzata dai maestri e dai ragazzi che studiavano le
varie materie artistiche e artigiane presso le scuole
dei Pavoniani. Interessante la storia del fondatore che muore durante le dieci giornate di Brescia, portando in salvo i suoi ragazzi.
A pochi passi di distanza si pranzerà alle ore 13.15
presso il Ristorante YAPA UAPA PEPE -
via XX Settembre, 4 -
dove nella lieta atmosfera prenatalizia ci scambieremo auguri e idee per l’anno nuovo 2023.
Sarà un’occasione di incontro in serenità per
condividere il nostro grande interesse per il patrimonio culturale e, perché no, anche un’amichevole gioia conviviale.
Prenotazioni presso la segreteria - vicolo Carrobiolo 2 - Monza
(il mercoledì dalle ore 15,00 alle 17,00), versando improrogabilmente la quota di €. 50
entro mercoledì 14 dicembre 2022, anche tramite bonifico bancario.
IBAN: IT04I0503420408000000001836 con indicazione della causale: iniziativa
18 dicembre 2022; oppure collegandosi al sito:
https://www.italianostramonza.org/partecipa-alle-nostre-iniziative.html
DOMENICA 23 OTTOBRE 2022
TORINO: INCONTRO TRA DUE MONDI PASSATO E PRESENTE

ore 10.30 a Palazzo Madama visiteremo con la guida la mostra “REGINA MARGHERITA REGINA D’ITALIA.
Il percorso dell’esposizione, con oltre settanta opere d’arte, tra ritratti, dipinti, sculture, abiti e gioielli, strumenti musicali, manoscritti, tappezzerie e mobili, racconta la Regina d’Italia in rapporto al suo tempo e al suo popolo, il suo essere madre, icona di stile, promotrice dell’arte e della cultura, benefattrice, donna interessata al nuovo e alla modernità. Le opere esposte provengono da importanti collezioni pubbliche, in particolare dal Musée d’Orsay di Parigi, dalle Gallerie degli Uffizi – Palazzo Pitti, dal Palazzo del Quirinale e dal Museo di Palazzo e dalla Reggia di Caserta, dai Musei Civici di Venezia, dai Musei Reali e dalla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, dal Polo Museale del Piemonte.
Successivamente visiteremo il museo di Palazzo Madama
Nel pomeriggio alle ore 14.40 ci troveremo per visitare liberamente il museo del cinema e successivamente salire sulla torre Antonelliana
Il Museo Nazionale del Cinema, ospitato nella Mole Antonelliana, racchiude e illustra tutta la storia del cinema in un itinerario fantastico ed interattivo: dal teatro d’ombre e alle prime affascinanti lanterne magiche che hanno costituito la preistoria della “settima Arte”, ai più spettacolari effetti speciali dei nostri giorni
LA MOSTRA
La nostra visita è focalizzata all'interno della Pinacoteca di Brera per scoprire la storia di questa importante istituzione e delle sale che la ospita a seconda delle scelte di allestimento delle diverse direzioni. Uno sguardo particolare all'attività del laboratorio interno di restauro, fondamentale per conservare, valorizzare e conoscere il lavoro dei grandi artisti del passato. Occasione unica è poi soprattutto il nono dialogo, il confronto che pone per la prima volta a fianco due capolavori di Caravaggio strettamente legati alle sue vicende biografiche della fuga da Roma: La Cena in Emmaus di Brera e il Davide con la testa di Golia della Galleria Borghese. Una mostra che ancora una volta evidenzia la volontà di valorizzare la collezione permanente del museo, completamente rinnovato nella sua veste espositiva e che invita il visitatore a continui dialoghi e confronti suggestivi. Anche il grande capolavoro, il Cristo Morto di Andrea Mantegna dialoga in modo suggestivo con l'opera di Caravaggio della Borghese, un modo diverso di esprimere una vicenda dolorosa personale, in una dimensione eterna ed universale o dentro lo scorrere del tempo, ma sempre capace di coinvolgerci. Si confronterà con il Polittico di San Luca di Brera per evidenziare le differenze pittoriche temporali. Due capolavori di Caravaggio a confronto con due capolavori di Andrea Mantegna.

IL MAGICO CONTENITORE DI PALAZZO BRERA
Spesso, quando le origini sono lontane, lo scenario è fisso, cambiano gli atti, i tempi i personaggi.
Siamo nel basso medioevo, dopo il Mille, in un periodo di spinte ereticali e agitazioni sociali quando Milano vede, contrapposti, l'esercito di Federico I, il Barbarossa e le milizie del Comune di Milano. Fuori Porta Comasina, vicino alle vecchie mura di epoca romana che circondano Milano, vi è una campagna chiamata “ Braida Guercii ” dal nome del suo vecchio proprietario, un tal Adalgiso detto il Guercio. L'etimologia del nome “ braida ”, brera, sembrerebbe avere origini germaniche e significa appunto “ prato ” o, secondo altre interpretazioni, “ terreno incolto,ortaglia “.
Ad esso si affiancano, nel 1173, le chiese di Santa Caterina e Santa Maria, tutta la contrada e le numerose case occupate dagli Umiliati che su di esso sorgono.
Il 1201 vede riconosciuto l' Ordine degli Umiliati, impegnato nelle pratiche religiose e soprattutto nel lavoro dei panni di lana che dalla Lombardia si diffonderanno in tutto l'Occidente.Da quel momento nasce il perno di questo complesso : la Casa Madre, affiancata dalla chiesa di Santa Maria. Stutture oggi scomparse, delle quali restano frammenti decorativi al Castello Sforzesco e in un' aula dell' Accademia di Brera. Oggi, visibile di quella fase, risulta solo l'Orto Botanico e il giardino privato di piazzetta Brera.
Nel 1571 papa Pio V, su istanza di Carlo Borromeo, abolisce l'Ordine e il complesso viene affidato ai Gesuiti con l'impegno di creare scuole e un collegio. Probabilmente iniziano proprio in questo periodo le lezioni dei Gesuiti ai milanesi di buona famiglia, con testi rarissimi, predestinati alla nascita della biblioteca braidense e alla stratificazione che vedremo. Il progetto vede i primi risultati documentati nel 1627, a firma dell'architetto, milanese di nascita, romano di formazione, F. M. Richini, capomastro del Duomo e dominante in quegli anni a Milano. Solo nel 1651 vengono approvati, pochi anni prima della sua morte ; eseguiti da altri, imprimono ugualmente all'edificio la forma solida e austera del tardo Barocco lombardo. Nel 1764/65 l'edificio introduce, per iniziativa del matematico astronomo Ruggero Boscovich, una novità, la Specola da cui ha origine l'Osservatorio Astronomico.
Dopo lo sciogliemento della compagnia del Gesù, il collegio diventa proprietà dello Stato e nel 1774 Maria Teresa d'Austria incarica, l'architetto di corte imperiale e regio Giuseppe Piermarini, allievo del Vanvitelli, di proseguire i lavori. Il famoso architetto realizza notevoli cambiamenti e imposta l'ingresso principale in via Brera, con la creazione del monumentale portale neoclassico ad arco con colonne. In quegli anni nascono: l'Accademia di Belle Arti, l'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere (Società patriottica) con un anticipato studio di ricerca agraria e manifatturiera. Nel 1796, all'arrivo dei francesi con Napoleone, l'edificio, vede altri cambiamenti che fanno emergere l'Accademia delle Belle Arti, diretta da un energico commissario, il pittore Andrea Appiani. Durante la demolizione di chiese e conventi fa affluire un'enorme quantità di quadri all'Accademia: nasce così la Pinacoteca, operazione che richiede un forte intervento architettonico di ampliamento orizzontale, interno ai corpi dell'edificio. Nel 1859, dopo l'entrata a Milano di Vittorio Emanuele II e Napoleone III, nel cortile d'onore, vediamo la collocazione su piedestallo, di Napoleone I in veste di Marte pacificatore, statua fusa da un bronzo su modello di Antonio Canova, anni prima.
Torna ai contenuti